Cilindro europeo di sicurezza: introduzione
Il cilindro europeo è quel dispositivo dove inserisci le chiavi per aprire la porta
Cilindro europeo o di sicurezza?
Dall’abbandono delle serrature a doppia mappa per inefficacia, il settore della sicurezza (cilindri europei, serrature, chiavi di sicurezza, ecc.) ha vissuto grande fermento. Sulle ali dell’entusiasmo l’aggettivo “europeo” è stato impropriamente utilizzato come sinonimo di sicurezza. Sentiamo cose come: “questo non è un cilindro europeo”, oppure “questa chiave non ha i pallini/non è mappata, va sostituita perché non europea!”.
In realtà, l’aggettivo europeo definisce solo la sagoma, (la sezione del cilindro), originariamente nota come Yale (dal nome dell’inventore); si differenzia dai cilindri di altra sagoma/sezione, quali per esempio quelli tondi od ovali.
La sicurezza dipende da altri fattori.
Cos’è un cilindro europeo?
Il cosiddetto cilindro europeo, alloggiato all’interno della serratura nella porta, è un dispositivo con aspetto, dimensioni e caratteristiche proprie. Insieme alla serratura è responsabile della manovra e del grado di sicurezza dell’accesso.
Potemmo dire che, se la serratura rappresenta il cuore del sistema di sicurezza, il cilindro rappresenta il cervello. Le qualità che un buon cilindro di sicurezza deve avere sono grado di sicurezza e affidabilità, perché oltre alla resistenza alle aggressioni, deve resistere all’usura.
Qualità del cilindro europeo di sicurezza
Anche per i cilindri esistono dei parametri qualitativi:
- Duplicazione chiavi controllata
- Resistenza alle tecniche di manipolazione specifiche
- Classe di sicurezza: oltre alla resistenza alle tecniche di apertura specifiche, un buon cilindro deve essere certificato, dopo severi test, in classi di sicurezza, secondo norma di legge UNI EN 1303.
- Affidabilità: ovvero la resistenza all’usura del dispositivo. I cilindri economici tendono a “lasciarsi andare”, si consumano, acquistando gioco. Ad un certo punto, inizieranno i malfunzionamenti perché le tolleranze saranno compromesse. Di conseguenza, anche la manipolazione o effrazione del cilindro diventerà più semplice.
Tipi di cilindri europei di sicurezza
La codifica di un cilindro (europeo o meno) di sicurezza può essere di diversi tipi:
- meccanica (a molle e perni, cursori, ecc)
- magnetica
- elettronica
I più semplici sono meccanici, di solito con sistemi basati su molle e perni, ma non è detto. Quelli magnetici hanno delle proprietà uniche. Quelli elettronici e meccatronici rappresentano il futuro. Alcuni dispositivi combinano più codifiche in sistemi ibridi.
Tipo di chiave meccanica
In base alla forma ed al tipo di lavorazione, la chiave può essere di diversi tipi, di solito:
- Piatta
- Punzonata
- Radiale
Ad un certo livello i duplicati chiave sono gestiti direttamente dalle case madri.
Tipo di card
Anche la carta di proprietà contenuta nella confezione del cilindro, gioca un ruolo fondamentale, soprattutto nel caso di un cilindro di sicurezzapuò essere di 2 tipi:
Security Card
- Autorizza la duplicazione
- Indica dove richiedere i duplicati
- riporta i codici indiretti per generare elettronicamente i duplicati chiave
Ad certo livello, i duplicati sono gestiti esclusivamente dalle case madri.
Code Card
Non ha funzioni di sicurezza
Cilindri europei elettronici e meccatronici
Il discorso sui dispositivi di accesso elettronici e meccatronici è ancora più complesso. Non si parla più (solo) di cilindri a profilo europeo o meno, ma di “sistemi di dispositivi” (per esempio di chiusura o di identificazione).
Concetti come posizionamento geografico, chiave fisica e la stessa duplicazione chiave perdono di significato.
Sono dispositivi di accesso pensati per le esigenze di oggi e permettono di gestire autonomamente ed in tempo reale chiavi e accessi.
Per una serie di motivi tecnici ed economici rappresentano indubbiamente il futuro dei sistemi di sicurezza.
Conclusioni
I fattori da considerare nella scelta sono diversi, ed il costo è solo uno di questi. Le esigenze sono infinite, così come le soluzioni. La scelta di un tipo di dispositivo o un altro è determinante.
Meglio spendere il meno possibile e sostituire all’occorrenza? Oppure meglio investire su un sistema di fascia almeno adeguata? Nel secondo caso, meglio meccanico o elettronico?
Si valutino per esempio i soli costi straordinari di un sistema di sicurezza meccanico. Personalizzazioni, gestione, manutenzione, ripristino (in caso di disastro) di un sistema di medie dimensioni. Quasi sicuramente saranno superiori a quelle di un dispositivo elettronico, disagio escluso.
Spendere poco o tanto per un dispositivo che non risponde alle nostre esigenze, alla fine sarà la scelta più costosa. Si tratta di errori di valutazione frequenti. Per questo è importante rivolgersi ad un professionista in grado di interpretare la situazione.
Semplificando al massimo, un discreto cilindro di sicurezza costa intorno ai 100 euro. Mentre per uno buono ce ne vogliono almeno 150. Tale valutazione è comunque puramente indicativa e subordinata a valutazione tecnica.