Tempo di lettura stimato: 16 minuti

Premessa

Il campo del controllo accessi e più in generale dei dispositivi di accesso elettronici e meccatronici è estremamente complesso, vasto e dinamico. Pertanto una trattazione completa e definitiva è pressoché impossibile. Ci limitiamo quindi a fornire alcuni argomenti di riflessione utili alla valutazione.

I dispositivi di accesso elettronici e meccatronici sono una rivoluzione sia concettuale, che operativa. Adottarne uno significa prima di tutto cambiare mentalità. Il cambio di scenario è così drastico da rendere obsoleti i tradizionali concetti di sicurezza. Addirittura rendendo necessario l’impiego di nuovi termini.

Per esempio “dispositivo di accesso” è una necessaria generalizzazione per indicare una serie di dispositivi diversi come:

  • una serratura
  • un incontro elettrico
  • un cilindro europeo
  • un lettore di card o FOB

che concettualmente svolgono la stessa funzione: gestire l’accesso. Stesso discorso per “dispositivo di identificazione” (card, fob, smartphone, ecc).

Il termine “elettronico“, sebbene ormai di uso comune, spesso è una semplificazione: di solito la codifica è elettronica, ma la gestione informatica. Inoltre, se il dispositivo contiene un meccanismo fisico di chiusura sarebbe più corretto parlare di dispositivo meccatronico (sistema meccanico, elettronico, informatico, automatizzato).

Per una migliore comprensione dei contenuti prima ti raccomandiamo la lettura del seguente articolo: introduzione ai cilindri a profilo europeo

Controllo accessi: cos’è?

In ambito informatico, un controllo accessi é un sistema di sicurezza per la protezione delle risorse. Prevede delle liste di controllo (eventi registrati) e delle procedure di autenticazione.

In ambito sicurezza, tale tecnologia viene applicata ai dispositivi meccanici (meccatronica), conferendo alle serrature capacità aggiuntive.

Controllo accessi: un cervello elettronico

La fondamentale caratteristica di un dispositivo di accesso elettronico è la dinamicità. Un dispositivo meccanico è infatti “statico”. Un dispositivo elettronico, al contrario, permette di essere “riconfigurato” (con modalità diverse, a seconda del dispositivo).

Un’altra caratteristica importante è la gestibilità. E’ l’utente stesso, una volta installato e testato il dispositivo, a gestire i propri accessi, senza bisogno di interventi esterni. Cosa impossibile con un dispositivo meccanico.

Connettività: il dispositivo può essere on o offline, o integrarsi con sistemi terzi a seconda dei casi e del dispositivo.

Durabilità: un sistema di accesso elettronico è meno soggetto ad usura ed atto vandalico.

Praticità: la manovra di apertura del dispositivo è semplificata e velocizzata, perché non ci sono buchi da testare per inserire le chiavi, girare e sfilare in posizione. Inoltre led di stato guida l’operatività.

Caratteristiche uniche: arrivati ad un certo livello, ogni dispositivo ha delle caratteristiche o delle capacità proprie. Tali caratteristiche rendono il dispositivo più o meno indicato per un certo impiego.

Il cuore di questa rivoluzione è meccanico, ma il cervello è elettronico.

Dimentica quello che credi di sapere

Pur perseguendo gli stessi fini di sicurezza ed affidabilità dei dispositivi meccanici (come una serratura o un cilindro di sicurezza), il bizzarro mondo dei dispositivi di accesso elettronici e meccatronici e del controllo accessi, segue delle logiche proprie. Talvolta talmente lontane, che sarebbero in contrasto con quelle di un dispositivo di accesso meccanico tradizionale.

Concetti come “posizionamento geografico”, “chiave”, “duplicato” o “sostituzione serratura” sono superati, la gestione è dinamica e autonoma.

Sei pronto?

La codifica elettronica cambia la prospettiva. Non si tratta più di una combinazione meccanica (la cifratura della chiave) fine a se stessa, che aziona o meno il dispositivo (serratura o cilindro europeo).

Si tratta di informazioni digitali che vengono trasmesse, codificate, verificate ed elaborate, per consentire o meno l’accesso. La cosa sembra banale, ma come vedremo le implicazioni sono piuttosto rilevanti.

Ad un certo livello, si parla di”sistemi”: quelli più avanzati hanno un software di gestione per l’interazione Dispositivi di accesso elettronici e meccatronici: pannello di controllocon il dispositivo (serratura, cilindro di sicurezza o lettore). Gli aggiornamenti ottimizzano costantemente il sistema ed introducono o ne migliorano le funzionalità).

Ogni sistema può comprendere più dispositivi, di accesso o di identificazione, anche in sedi fisiche diverse.

Fai come se fossi a casa tua

Un dispositivo di accesso meccanico tradizionale si basa, con tutte le drammatiche conseguenze del caso, su un accesso “al portatore”. Al contrario, in un sistema elettronico ogni informazione è nota, quindi:

  • Utente
  • Dispositivo di identificazione (chiave, fob, smartphone, ecc)
  • Dispositivo di accesso (cilindro europeo, lettore, ecc) e posizionamento fisico dello stesso
  • Orario di accesso

sono le informazioni necessarie (senza, l’accesso è negato) che vengono validate, elaborate e registrate per ogni operazione sul sistema. Questa capacità è detta controllo accessi e consente all’amministratore del sistema di verificare qualunque attività (di accesso, di modifica autorizzazioni, di modifica sui dispositivi di accesso, ecc) sul sistema.

i sistemi più semplici non hanno un software di gestione (quindi non è necessario un computer) e le operazioni avvengono localmente, direttamente sul dispositivo di accesso. Sebbene permettano una basilare gestione dei dispositivi di identificazione, di solito questi sistemi non hanno la funzione di controllo accessi.

Controllo accessi: (ri)prendi il controllo

I sistemi più avanzati hanno la capacità di elaborare queste informazioni, quindi gli accessi (autorizzazioni):

  • Sono configurabili a piacere
  • Possono essere attivi o meno
  • Possono funzionare sempre o per un certo periodo, che a sua volta può ripetersi sistematicamente
  • Possono essere condivisi con altri utenti
  • Possono essere modificati
  • Possono essere revocati

questa capacità, che varia operativamente a seconda del tipo di dispositivo, è detta gestione accessi. Di solito avviene tramite un software che può essere:

  • Locale (computer locale, anche offline)
  • Remoto (online)

Tale scelta è fondamentale perché condiziona drasticamente l’operatività del sistema. Sebbene entrambe le soluzioni permettano di fare più o meno le stesse cose, ognuna ha delle caratteristiche specifiche, come la capacità di inviare autorizzazioni di accesso su smartphone remoti. Oppure condividere l’accesso tra sistemi diversi. O ancora l’aggiornamento delle autorizzazioni di accesso del sistema mediante gli stessi dispositivi di accesso o di identificazione.

Di fatto, chi ha il controllo dell’accesso non è più il possessore della chiave (che diventa un mero utente standard del sistema), ma l’amministratore, che può intervenire in qualunque momento.

Dispositivi di accesso elettronici e meccatronici: scenari

Gli scenari di utilizzo di un sistema elettronico sono molteplici e sempre più attuali: dalla più semplice situazione residenziale, a sistemi più grandi e complicati per condomini, aziende o altro.

Residenziale

E’ il caso più semplice e diffuso, quello domestico, di solito familiare: magari con collaboratrice domestica (dotata di accesso periodico permanente a giorni ed orari controllati) e figli, i più inclini a smarrire le chiavi. Il box, la cantina o altre parti possono far parte del sistema. Il tuo mondo é al sicuro!

 

Condominiale

Il sogno proibito di ogni amministratore: gestire e garantire la sicurezza di ogni accesso e parte comune, intervenendo in tempo reale in caso di necessità, riducendo i disagi per i condòmini: non più card e chiavi di produttori diversi, da duplicarsi presso rivenditori diversi, non più molteplici chiavi meccaniche che si perdono, deformano o rompono nei cilindri!

Aziendale

Lo scenario con i requisiti più rigidi: richiede sicurezza, scalabilità e gestibilità. Questo scenario prevede sistemi complessi, composti da diversi accessi, diversi utenti e diverse gerarchizzazioni, a tempo, singolo accesso o singolo accesso periodico, anche temporizzato. Impossibile fare altrimenti!

Personalizzati

Sono gli scenari più particolari, tutte le situazioni che non rientrano nelle precedenti categorie, come gli affitti veloci (es. B&B) o gli uffici ad ore: di solito prevedono sistemi complessi, con più dispositivi connessi in rete, ma indipendenti, per garantire un utilizzo condiviso e privato allo stesso tempo, sotto lo stretto controllo remoto dell’amministratore!

 

Considerazioni finali

Come visto, le possibilità di impiego sono pressochè infinite. Ma per una serie di aspetti, un dispositivo di accesso elettronico non è una cosa per tutti. I motivi sono diversi, almeno quanti sono i pro nell’utilizzo reale. Vediamo i principali:

 

Approccio

Un dispositivo di accesso meccatronico richiede un approccio “smart”, o più propriamente tecnologico, nella gestione. Non tutti lo gradiscono. Alcune persone vogliono semplicemente infilare la chiave e girare, senza possibilità altre. Se questo è il caso, un dispositivo di accesso elettronico effettivamente non fa per te. Al contrario, se desideri avere il controllo definitivo e la gestione più efficiente possibile dell’accesso, la scelta è quasi obbligata. E per dirla tutta, conosciamo diversi nonni che sono ben felici di non dover più infilare la chiave!

Usabilità

Alcune persone temono, lecitamente, di complicarsi inutilmente la vita adottando un sistema del genere. Questo probabilmente è un fattore generazionale, altri infatti scoprono, spesso inaspettatamente, di avere un innato feeling con questi sistemi, è piuttosto soggettivo. Si tratta comunque di dispositivi che hanno raggiunto una maturità tale da renderli apprezzabili anche ai neofiti. C’è anche chi teme l’effetto “deficienza artificiale”, tipico delle tecnologie economiche. Ma basta adottare marche note ed evitare dispositivi di dubbia provenienza, privi di supporto.

Installazione

Per una serie di motivi per l’installazione è vivamente raccomandato di rivolgersi a personale qualificato, che saprà dapprima identificare la soluzione più idonea alle esigenze, successivamente installarla ed “avviarla” per l’utente finale.

 

Manutenzione

Alcuni sistemi funzionano a batteria, quindi in base all’utilizzo (numero di accessi, utenti) le batterie avranno vita più o meno lunga e andranno sostituite, così come il software, che, laddove presente, ogni tanto andrà aggiornato. Valgono le stesse considerazioni fatte per l’installazione.

 

Costi

I costi iniziali di un sistema del genere di solito sono superiori a quelli di un sistema meccanico, soprattutto per un piccolo sistema. Ma con il passare del tempo, all’aumentare degli utenti, dei dispositivi di accesso e di identificazione, il rapporto qualità-prezzo cambia drasticamente. Considera che in caso di smarrimento o furto i costi per apertura e ripristino di un sistema meccanico saranno mediamente gli stessi di uno elettronico. 

 

Conclusioni

Alla luce di quanto visto, un dispositivo o un sistema di accesso elettronico non è qualcosa di urgentemente necessario, ma un investimento eventualmente da fare nell’ottica di adottare una soluzione per la gestione degli accessi efficiente, modulare e definitiva. Il “pannello di controllo” dei nostri accessi fisici più importanti.